CULTURA &TEMPO LIBERO

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER

Nel numero in edicola

Archivio


Dove si girano i film

di Paolo Borraccetti

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
6 novembre 2009

Scena di apertura di Quantum of Solace, l'ultima avventura cinematografica di James Bond. L'agente 007, interpretato da Daniel Craig, al volante di una Aston Martin, è inseguito da un'Alfa Romeo mentre sfreccia lungo una stretta strada costiera che fiancheggia un lago (il Lago di Garda). L'auto svolta e l'inseguimento prosegue in una cava (nei dintorni di Carrara) per poi, una volta eliminato l'avversario, chiudersi in una città medievale (Siena), prima per le vie del centro e poi in un sotterraneo. E continua, poi, persino durante il Palio.

È la magia del cinema: girare in posti diversi creando una narrativa coerente. Dietro a esigenze artistiche e di copione, per trovare i luoghi adatti a raccontare storia e personaggi c'è una macchina organizzativa assai complessa, fatta di permessi e negoziazioni di ogni genere. Dalla scelta della location giusta e suggestiva alla realizzazione finale. In piccolo, è quello che abbiamo fatto noi di IL per il "film" che vedete in queste pagine: un servizio di moda con due eleganti "attori" (i modelli Calin e Andrew) che si danno appuntamento sullo sfondo di un imponente scenario (gli impianti e le gallerie della diga di Premadio, tra le montagne di Sondrio).
Tornando alla cinematografia, l'aneddotica legata alle produzioni in Italia è infinita, così come le scelte di registi e produttori a volte rispondono alle logiche più imprevedibili. Lo racconta un addetto ai lavori, Guido Cerasuolo di Mestierecinema, produttore esecutivo della parte italiana del film e di molte altre produzioni estere, incluso New Moon, il secondo capitolo della saga di Twilight, girato quest'estate a Montepulciano in Toscana: «La sequenza di Bond al Palio di Siena è nata in modo casuale. Stavamo facendo scouting delle location in Italia per Casino Royale, il penultimo Bond, e il rituale del Palio ha incuriosito i produttori. Quando poi, per il film successivo, Quantum of Solace, hanno deciso che volevano girare durante il Palio a Siena, sono andato a parlare con il Consorzio del Palio. Inizialmente mi hanno detto che sarebbe stato più facile parlare col signore tedesco a Roma per girare una scena di lap dance in Vaticano... poi con varie e lunghe mediazioni ce l'abbiamo fatta!».

CARA, CARISSIMA ITALIA
Il fascino dell'Italia come set naturale è dato per scontato, e il desiderio di qualsiasi attore o regista o produttore di girare un film qui da noi non è in discussione. Quello che è un po' più complicato è l'aspetto produttivo, perché il nostro Paese, in confronto ad altri, non costa poco. Certo l'appeal dell'Italia resta immutabile quando si tratta di girare in luoghi ineguagliabili, che siano le strade di Roma o le acque scenografiche del Canal grande a Venezia, Piazza del Campo a Siena o la Reggia di Caserta, impossibili da ricreare in studio in modo credibile.
Ma per altre opportunità, come girare a Cinecittà, il business fatica ad arrivare. Come se non bastassero i problemi strutturali, il cambio sfavorevole (per gli americani) tra dollaro ed euro non ci ha aiutato, e molte produzioni estere sono finite in Repubblica Ceca, Ungheria, Romania. Un esempio? L'ultimo film prodotto da George Lucas, Red Tails, che racconta le vicende del primo squadrone aereo militare americano formato da piloti afroamericani (in uscita a fine anno negli States). Pur essendo la storia ambientata nel Sud Italia, la pellicola è stata quasi interamente realizzata a Praga, perché non c'erano reali motivi per girarlo in Puglia dato che, attraverso altre location simili e con l'aiuto di ricostruzioni digitali, è stato possibile ricreare certi ambienti.

Racconta ancora Cerasuolo: «La prima scena dell'ultimo Bond è un ottimo esempio dello stato delle cose: in Italia abbiamo girato solo un terzo di quella sequenza, cioè gli esterni in quelle location straordinarie. Ma tutta la parte che coinvolgeva effetti digitali, per esempio le ricostruzioni di Bond in auto, e gli interni di Siena, è stata realizzata in Inghilterra, perché lì era più conveniente». I segnali di cambiamento stanno arrivando. Qualche mese fa, infatti, è stata approvata dal Parlamento una legge, il cosiddetto Tax credit, un incentivo a progetti cinematografici che abbiano valenza culturale. Serve per dare impulso alla nostra industria dell'audiovisivo, con agevolazioni fiscali che permettono un risparmio fino al 25 per cento della spesa sia per le produzioni italiane, sia per quelle estere, vantaggi che sono maggiori quando vengono assunte maestranze locali.

Opportunità per tutti
A fare il punto è Cerasuolo, che spiega: «Il nostro mercato cinematografico in generale è malato. L'arrivo del Tax credit, con tutti i suoi limiti, è comunque un segnale importante, un buon inizio. Del resto in qualsiasi settore, se si fanno degli "sconti", i clienti arrivano e si rivitalizza il mercato. Quello che ci vorrebbe in Italia è la comprensione che il cinema e le produzioni audiovisive sono un grosso business, sempre in espansione, e più si agevola il settore più si creano occupazione e opportunità per tutti». Nel mondo del cinema in Italia si spera che i nuovi incentivi possano far crescere le produzioni in tutto il territorio italiano, non solo a Roma.
  CONTINUA ...»

6 novembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-